Dalla colomba alla prova costume!
Se è vero che il Natale è il periodo che per antonomasia prevede pasti fiume e dolci a sazietà, è altrettanto vero che la Pasqua ha da par suo, sicuramente in Italia, tradizioni culinarie a tratti anche più pesanti di quelle natalizie: centro dei pranzi pasquali sono solitamente le carni grasse (l'agnello e il capretto, su tutti), le tipiche uova (toccasana solo se prese in misura adeguata) e dolci che agli zuccheri aggiungono grandi carichi di proteine.
Ecco dunque che - a pausa pasquale terminata - a una gran soddisfazione del palato non corrisponde quella del benessere (e della bilancia!): in media ogni italiano ingrassa a Pasqua da uno a tre chili e l'appesantimento non si sposa bene con l'incipiente bella stagione e la necessità di essere e sentirsi in forma.

Innanzitutto il consiglio è quello di non eliminare in modo drastico dalla tavola i carboidrati complessi: riso e pasta rimangono essenziali. Vanno semplicemente sostituiti con i loro "fratelli" integrali o casomai affiancati ai cereali come il farro o l'orzo. Questo dà un'energia maggiore e più sana al fisico, che sentirà dunque meno bisogno di zuccheri per reggere gli sforzi della giornata.

Un'altra fortuna è che la frutta e le verdure di stagione del periodo di passaggio tra inverno e primavera sono tante, buone e ... "colorate" (anche l'aspetto può giocare la sua parte!):
Tra la frutta le arance, le mele, le pere e i kiwi (ancora retaggio di fine inverno) sono perfetti per eliminare le tossine - e sono frutti gustosi e carnosi.

E alla vigilia delle festività pasquali non ci resta che porre ai nostri lettori i migliori auguri per una Pasqua serena: con l'auspicio che i nostri "detox-consigli" alleggeriscano ora (almeno un pochino) il senso di colpa delle grandi tavolate e - nelle prossime settimane - il fisico, il fegato e l'umore!
